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mercoledì 20 settembre 2017

-         Quale futuro?
Perché siamo accademici; quale progetto di futuro si propone l’associazione nella società; come motivare l’ingresso dei giovani; attraverso quali strategie pensiamo di conseguire l’incremento della presenza femminile; in quali direzioni e a quali fini orientare le relazioni locali e regionali.
Se vogliamo evitare l’emarginazione dei valori nei quali crediamo, dobbiamo interrogarci incessantemente sullo stato dell’associazioni; sui profili qualitativi della nostra vita sociale oltre che su quelli quantitativi; sulle prospettive.
Siamo una associazione che raggruppa o può raggruppare i testimoni di tutte discipline: culturali, ambientalistiche, tradizionalisti, sportive, della storia e della letteratura.
Possediamo un potenziale umano e culturale che è chiamato a misurarsi con le ambiguità, le insicurezze e i pericoli insiti nel presente e nel futuro prossimo. Perciò possiamo e dobbiamo seguitare ad affollare i percorsi della collettività, da quelli culturali a quelli socio-economici, con uomini che vogliono sapere di più, vedere di più, conoscere, dibattere, proporre, costruire. Ci qualificano le prove nelle quali ci siamo misurati – valgano, per tutti, la Rivista Pergusa+, le pubblicazioni della Collana dell’Accademia Pergusea, i Premi

martedì 10 maggio 2016

Enna. E’ pur si muove (qualcosa) sul fronte dell’Autodromo di Pergusa


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Pergusa e Autodromo
Enna. Sul fronte Autodromo si registrano altre prese di posizioni, come quella dei Gruppi rappresentati in Consiglio Comunale (Amare Enna, Enna rinasce, Patto per Enna e Sicilia Futura), che “non ci stanno al progetto dell’assessore regionale al turismo di trasformare l’anello di Pergusa in un nostalgico cimitero di ricordi”, dichiarandosi assolutamente “contrari alla proposta, volta a mortificare un territorio già da tempo agonizzante”. Più recente, inoltre, la notizia della presentazione di un’interrogazione di Nello Musumeci (nella foto) al presidente della Regione, Crocetta, e all’assessore Antony Barbagallo, con un perentorio “La Regione mantenga il circuito e investa per il suo potenziamento, provvedendo alla sua ristrutturazione e al suo rilancio sportivo”. “Ritengo – scrive ancora Musumeci nell’interrogazione – che sia più vantaggioso, per l’intera economia della zona rilanciare l’Autodromo, indirizzando i fondi previsti per la realizzazione del Museo, alla ristrutturazione del Circuito. Quello di Pergusa, conclude, è anche l’unico autodromo in Sicilia ad essere riconosciuto come impianto idoneo allo svolgimento delle gare dalle Federazioni Mondiali di automobilismo e pertanto può tornare ad essere un volano fondamentale per il turismo locale, riuscendo ad attirare migliaia di appassionati in occasione di competizioni ed eventi”. A Nino Gagliano le parole dell’On. Nello Musumeci saranno sembrate musica per le sue orecchie perché l’Accademia Pergusea ha denunciato e preso posizione, sull’affaire autodromo, sin dall’origine del paventato “scippo”, facendo squadra con i club service e le associazioni locali. “Auspico – ha dichiarato – che altri intervengano per frenare questa barbarie nei confronti del nostro Autodromo, orgoglio della città, formata da uomini capaci e propositivi, che hanno tenuto alto il nome di Enna sportiva. Il mio pensiero – dice ancora il presidente Gagliano – rimane quello che il rilancio dell’Autodromo si può e si deve fare, per non vanificare ciò che in passato uomini illuminati hanno creato, pur nelle difficoltà degli anni del dopo guerra. L’Accademia Pergusea continuerà una incessante azione. Non demorderemo e non ci sottrarremo alla difesa di questo nostro gioiello. Pergusa deve rimanere a quegli ennesi che sapranno valorizzare questa risorsa turistica ed economica, oggi in declino per l’incuria e l’insipienza dell’attuale governance. Sono quindi fiducioso che il buon senso prevarrà sugli scellerati propositi della Regione, che vuole “imbalsamare” lo storico circuito, che per oltre 50 anni ha fatto da volano allo sviluppo della zona”.

Salvatore Presti

martedì 3 maggio 2016

PERGUSA E’ DEGLI ENNESI


….. la barbarie continua! Ora tacca all’Autodromo di Pergusa, orgoglio di un’Enna che fu, fatta di uomini onesti e propositivi che allinearono la nostra splendida città alle capitali dell’automobilismo europeo: Pergusa insieme alla Targa Florio ha contribuito a fare conoscere nel mondo automobilistico -e non solo- la Sicilia e la sicilianità.

Questa conquista della città, fermamente voluta, e amata, dagli ennesi, sta per essere barattata dai soli noti per ottenere un vitalizio in una illegittima fondazione, che altro non è un cavallo di Troia per consentire alla classe politica regionale di mettere le mani nella gestione del circuito, esautorando la governace legittima, rappresentata dai soci istituzionali.

E’ vergognoso, ma noi non demorderemo! Non ci sottrarremo al nostro obbligo, che è un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico, per la difesa di questo nostro gioiello, con tutte quelle azioni che il vivere civile ci consente.

Nelle more del coinvolgimento di club service e associazioni cittadine, intendiamo subito affiggere il seguente manifesto murale

PERGUSA E’ DEGLI ENNESI

L’ACCADEMIA PERGUSEA

DENUNCIA

CHE IL DISEGNO DI LEGGE,

TRA L’ALTRO DI DUBBIA  LEGITTIMITA

IN ESAME ALL’ASSEMBLEA REGIONALE,

NON RILANCIA IL CIRCUITO

MA DI FATTO DETERMINA

UN ENNESIMO SCIPPO

PER LA COMUNITA’ ENNESE


Intanto stamane ho scritto al Giornale di Sicilia in risposta alla soddisfazione dell’attuale  presidente dell’Autodromo per la fondazione.

 



Egregio Direttore,

leggo nella cronaca di Enna del 30 aprile scorso del suo autorevole giornale il compiacimento espresso dal presidente del Consorzio Ente Autodromo di Pergusa per la notizia che la Giunta di governo ha esitato favorevolmente il disegno di legge, che apre scenari per il futuro dell’autodromo.

L’Accademia Pergusea, che mi onoro presiedere, tiene a precisare che l’azione della Giunta regionale, che peraltro si ritiene possa presentare diversi profili di legittimità giuridica, altro non è che un tentativo di un ulteriore scippo agli ennesi di una risorsa turistica e economica, oggi in declino per l’incuria e per l’insipienza dell’attuale governance.

Insomma una trappola per fare fagocitare il circuito alla Regione e ai suoi amici e depautoperare il territorio ennese utilizzando le  strutture del circuito ancora efficiente ed operative per un “museo della memoria”, decretando in tal modo la sua definitiva morte.

Parlo per acta, ossia sulla scorta della Relazione Tecnica a corredo del disegno di legge avente ad oggetto “Disposizioni per consentire le manifestazioni motoristiche e la promozione delle memorie storiche dell’Ente Autodromo di Pergusa.”

Nelle premesse testualmente si legge:

“Si propone il seguente disegno di legge di finanziamento dell’anzidetta di spesa per l’importo di 400.000,00 ……… L’utilizzazione di detto sostegno è finalizzato alla valorizzazione dell’Autodromo di Pergusa in funzione di attrattore turistico, mediante la realizzazione di un’esposizione permanente di reperti fotografici, iconici, testimonianze materiali e memorabili capace di perpetuare la memoria storica delle grandi manifestazioni motoristiche svoltesi nel XX secolo in Sicilia e segnatamente sul circuito di Pergusa, dove tra gli anni ’60 e ’70 dello scorso secolo si è registrata la continua presenza delle più importanti scuderie e dei piloti protagonisti di corse automobilistiche e motociclistiche di tutto il mondo, nell’epoca d’oro degli sport motoristici”. In tal senso …. allo scopo di rilanciare l’attività e migliorare il modello gestionale, ormai datato, l’Ente, costituito nel 1991 quale consorzio di enti ai sensi dell’art. 25 della legge 8 giugno 1990, n. 142, è trasformato in fondazione sottoposto alla tutela e vigilanza dell’Assessorato regionale del Turismo che, mediante commissario ad acta, procede agli adempimenti atti a conseguire la trasformazione.

Ebbene dalla lettura del suddetto testo appare chiaro che la creazione della fondazione sia mirata ad utilizzare il contributo regionale, esclusivamente per creare un museo storico, espropriandone la proprietà agli ennesi con la creazione di una fondazione regionale.

L’Accademia Pergusea fin d’ora si fa carico di promuovere l’apertura di una mostra permanente dell’attività motoristica svolta negli anni passati presso l’Autodromo di Pergusa, coinvolgendo tutte i club service e le associazioni che operano sul territorio e la popolazione ennese senza alcuna necessità di contributi regionali e di creazione di alcuna fondazione regionale.

Conclusivamente l’Accademia Pergusea farà tutto quanto possibile per sensibilizzare la comunità ennese affinchè la stessa non si faccia scippare la gestione di questo gioiello che rappresenta un’icona per la città di Enna ed il suo territorio.

La ringrazio per la cortese attenzione e le porgo i migliori saluti

Nino Gagliano

Presidente Accademia Pergusea

lunedì 2 maggio 2016

Enna: L’idea di costruire un autodromo attorno alle mitiche rive del lago




Ritornano le gare automobilistiche a Enna con il Premio Pergusa. L’evento è stato accolto dagli appassionati e dagli operatori turistici con entusiasmo e con rinnovata fiducia per il rilancio del circuito ennese che in passato ha ospitato anche la formula uno. Le gare in programma, nell’ambiente automobilistico sportivo sono state definite di grande interesse tecnico-agonistico.

L’idea di costruire un autodromo attorno alle mitiche rive del lago, a cavallo della seconda guerra mondiale, fu portata avanti dai dirigenti dell’Automobile Club, poi caldeggiata dal Sindaco della città Paolo Savoca. L’architetto Roberto Calandra, a seguito dell’incarico ricevuto dal Comune, approntò il progetto dell’impianto sportivo. Era il 1949. I reduci di guerra disoccupati chiedevano un lavoro, anche se precario.

enna-PERGUSA-1950

Dalla Regione Siciliana furono finanziati i cosiddetti “Cantieri scuola”. Centinaia gli operai impiegati negli scavi per la costruzione della pista. Dalle cave della zona furono estratte migliaia di metri cubi di pietrame e pietrisco che servirono per il sottofondo stradale. Tra sospensioni e riprese, i lavori si protrassero per quasi tutti gli anni Cinquanta. Grande impulso al completamento del circuito fu dato dal sindaco Paolo Lo Manto, già presidente dell’Aci ennese, succeduto a Paolo Savoca nel 1952. Alla fine del ‘57 l’anello fu terminato, mancava solo la bitumatura. Intervenne l’Amministrazione Provinciale che si fece carico del completamento. L’inaugurazione dell’autodromo, con la disputa dell’VIII Gran Premio Pergusa, avvenne il 30 marzo del 1958. Le cronache del tempo registrarono la presenza di circa 35 mila spettatori. La tribuna e i box furono allestiti con tubi Innocenti nella parte opposta a quelli attuali. Nelle curve, lungo il margine interno dell’asfalto furono sistemate le balle di fieno, mentre nel lato interno “faceva da guard-rail” il canneto e le acque che lambivano la pista. Nella seconda metà degli anni sessanta il lago si alzò di livello tanto che invase il circuito impedendo, per qualche anno, lo svolgimento delle gare. Il problema fu affrontato e risolto con la costruzione di un canale sfiatatore. Fino agli anni novanta fu un crescendo di gare nazionali ed internazionali sempre più prestigiose, con la partecipazione dei più grandi piloti. Erano anni di grande entusiasmo per le competizioni che si svolgevano nel nostro autodromo. Speaker d’eccezione, tra i tanti, sono stati Enzo Tortora, Puccio Corona e Mario Poltronieri. Giornalisti della Rai e dei maggiori quotidiani e riviste dello sport hanno raccontato i Gran Premi e le avvincenti dispute sportive tra i piloti. Tra i radiocronisti spiccava la figura di Mario Vannini, giornalista Rai del Gazzettino di Sicilia, uno dei capiscuola del giornalismo sportivo.

Salvatore Presti

venerdì 29 aprile 2016

L’Autodromo di Pergusa negoziato coma la fontana di Trevi
di Massimo Greco

fontana_trevi_totoSe nei giorni scorsi abbiamo espresso non poche riserve in ordine all’ipotesi di regionalizzare la gestione dell’Ente Autodromo di Pergusa, dopo la lettura del disegno di legge governativo esaminato dalla Giunta di governo ci è subito apparsa la scena del film di Totò che trattava con l’ignaro turista americano la vendita della fontana di Trevi. Infatti, a parte il legittimo tentativo di recuperare i fondi annuali messi a repentaglio dalle nuove disposizioni normative sostitutive della più famosa tabella “H”, il comma 3 dell’articolo unico di tale ddl prevede la trasformazione dell’Ente autodromo di Pergusa in fondazione, dando mandato all’Assessorato regionale al turismo, “che esercita funzioni di tutela e vigilanza”, di procedere e dare attuazione mediante nomina di commissario ad acta.

Da chi esercita il nobile e sovrano potere legislativo ci saremmo aspettati decisamente di più, non fosse altro perché attraverso il veicolo legislativo si stabiliscono le regole di una società civile. Orbene, la disposizione in questione presenta almeno due “strafalcioni” giuridici che, verosimilmente saranno evidenziati (ma non è affatto detto!!) durante il percorso di approvazione legislativa del disegno di legge.
1) Ogni Amministrazione è libera e autonoma di decidere “a casa propria” gli strumenti più adeguati per assicurare quegli interessi pubblici alla cui cura è preposta per legge. Orbene, la Regione non può decidere di trasformare un qualcosa che non gli appartiene, atteso che l’Ente Autodromo di Pergusa è un azienda speciale consortile dotata di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, tecnica e gestionale la cui governance è affidata agli Enti Soci che ne esercitano il controllo analogo congiunto. In tale contesto istituzionale, la Regione, così come peraltro affermato dall’Ufficio legislativo e legale della medesima con parere del 1998, non ha alcuna competenza sull’Ente autodromo le cui uniche fonti sono la legge, la convenzione e lo statuto. E’ stato altresì aggiunto che “la qualità di maggior finanziatore dell’attività dell’Ente non attribuisce alla Regione competenze non espressamente previste né dalla legge né dallo statuto, approvato nel rispetto del disposto legislativo”. Pertanto, quanto affermato nel citato ddl in ordine all’esercizio della funzione di tutela e controllo della Regione sulle attività dell’Ente autodromo di Pergusa è totalmente errato.
2) E comunque, ammesso che tale trasformazione venisse deliberata dall’Ente autodromo medesimo, l’ipotesi di mutazione diretta da azienda speciale consortile a fondazione è comunque irrealizzabile poiché il procedimento normativamente previsto per la costituzione della fondazione è incompatibile con la preesistenza di una struttura consortile, non operando in questa materia né l’analogia, né le nuove disposizioni del Codice civile in materia di trasformazioni eterogenee, atteso che l’Azienda consortile, costituita ex art. 25 della legge n. 142/90, non è annoverabile tra le persone giuridiche previste dal Codice civile.

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Più corretto sarebbe invece procedere a detta trasformazione – non certo ope-legis e senza alcun titolarità a farlo – solo attraverso un procedimento ordinario, indiretto e mediato che venga promosso all’interno della medesima base consortile dell’Ente autodromo, attraverso l’estinzione dell’azienda speciale consortile (previa liquidazione del patrimonio e soddisfacimento degli eventuali creditori di quest’ultima) e la costituzione ex novo della fondazione. Solo così si darebbe vita ad un soggetto giuridico nuovo ed estraneo alle pregresse vicende giuridiche dell’azienda speciale consortile.

Enna. Autodromo, Accademia Pergusea a Legambiente: ‘prognosi’ nefasta

Enna. Autodromo, Accademia Pergusea a Legambiente: ‘prognosi’ nefasta
Enna. Si riapre il ‘duello’ tra Legambiente e l’Autodromo. La scintilla che ha fatto riprendere le ostilità, con prese di posizioni degli ambientalisti che sostengono “Nel futuro di Pergusa non c’è posto per la pista motoristica”, è stata la presentazione del progetto dell’assessore Antony Barbagallo sul rilancio di Pergusa, con un contributo regionale di 400.000 euro annuo, e l’entrata della stessa Regione Siciliana nel Consorzio. Legambiente Sicilia insorge riprendendo temi già noti, sostenendo inoltre che è zona speciale di conservazione (ZSC). E’ scesa in campo, a difesa dell’impianto, l’Accademia Pergusea, presieduta da Nino Gagliano, nota figura nell’ambiente motoristico ennese, avendo ricoperto per anni la carica di Presidente dell’Ente Autodromo. Senza peli sulla lingua, Nino Gagliano inizia così la sua appassionata arringa difensiva: “L’Autodromo non è morto, anzi può risorgere. Legambiente – afferma – entra a gamba tesa nel dibattito con l’Assessore Regionale e utilizza una ‘prognosi medica’ perlomeno nefasta e incoraggia addirittura a praticare l’eutanasia all’autodromo, delocalizzandolo”. Osserva inoltre: ”Un qualsivoglia progetto di rilancio, per Legambiente Sicilia, è liquidato senza mezzi termini…una sorta di accanimento terapeutico, ma il paziente è ancora vivo! L’Autodromo, sebbene fortemente debilitato a causa del prolungato malfunzionamento dei suoi organi interni, ha una forte voglia di vivere e con una giusta terapia disintossicante si rianimerebbe in fretta”.
 Legambiente, dal canto suo, afferma come un contributo di 400.000 euro all’Autodromo da parte della Regione, sarebbe incoerente con i tagli che la stessa sta operando a causa della gravissima crisi finanziaria e propone, invece di delocalizzarlo fuori dell’area tutelata. “Alla faccia della coerenza – ribadisce ancora Gagliano – la delocalizzazione è veramente utopistica, sia per i costi necessari alla costruzione (parecchi milioni di euro) sia per le non poche altre centinaia di migliaia di euro per lo smantellamento della struttura esistente. Prescindendo dagli aspetti economici sopra menzionati, che sono fondamentali, ci si priverebbe ingiustificatamente di un impianto che, tornando ad operare a regime, sarebbe un efficace e collaudato volano per la depressa economia ennese e che, di fatto convive perfettamente da circa 50 anni con l’ecosistema della conca pergusina, il cui anello d’asfalto ha addirittura salvato il lago dall’interramento, secondo il parere di qualche altro autorevole ambientalista, certamente più obiettivo. Pertanto – conclude Nino Gagliano – si può obiettare sull’efficacia della terapia, ma non si può certamente discutere sull’opportunità o meno di salvare la vita al malato, altrimenti ci troveremmo di fronte all’ennesimo caso di malasanità”. Enna in questi mesi sembra presa di mira da fuoco incrociato. Ai recenti noti attacchi all’Università, si somma ora l’offensiva di Legambiente Sicilia nei confronti dell’Autodromo. Enna non può rimanere inerte allo smantellamento di ciò che è stato realizzato nel passato, dal dopoguerra in poi fino agli anni recenti. Ne vale dell’avvenire della nostra economia, del turismo soprattutto, che serve a supportare il tessuto imprenditoriale e occupazionale, e della crescita culturale legata all’Ateneo che si riflette sulla rivitalizzazione dei nostri centri urbani.


Salvatore Presti